11 giugno 2018

Il trizio, la sua produzione e l'acqua pesante

"[...] reattori veicolo per la produzione di trizio, impianti per l'acqua pesante, imprese semiprivate per la produzione di cariche missilistiche sagomate, acceleratori lineari[...]"(p.387)

Il trizio è un isotopo radioattivo dell'idrogeno il cui nucleo è formato da un protone e due neutroni.
Il decadimento caratteristico del trizio è il decadimento beta: un processo che prevede l'emissioni di particelle β, ovvero di particelle ad elevata energia come elettroni (β-) o positroni (β+).
In natura il trizio è presente nell'idrogeno atmosferico formato mediante processi di reazioni nucleari nell'alta atmosfera, grazie all'azione dei raggi cosmici.
Il trizio può anche essere ottenuto artificialmente. Il primo ad averlo ottenuto fu il luminare della fisica Ernest Rutherford che nel 1934 bombardò il deuterio, altro isotopo dell'idrogeno, con i cosiddetti deuteroni, equivalenti ad un nucleo di deuterio. Tali deuteroni sono spesso usati negli acceleratori di particelle.
Tutt'oggi il trizio viene prodotto facendo assorbire un neutrone ad un atomo di deuterio  in un reattore nucleare. In questo processo viene usato un cosiddetto moderatore per rallentare i neutroni detto: acqua pesante. L'acqua pesante, isolata per la prima volta da Gilbert Lewis nel 1933, è una particolare molecola d'acqua arricchita di deuterio che ne altera energia di legame e densità. Essa si trova in piccola percentuale in natura nei fondali oceanici, e può essere separata dall'acqua normale mediante processi di distillazione grazie alla differenza della sua temperatura di ebollizione con quella normale. Quest'ossido di deuterio viene anche utilizzato in un particolare processo di risonanza magnetica nucleare quando si ha come solvente l'acqua e come nuclide l'idrogeno.
Tornando al trizio, altra reazione nucleare che genera tale isotopo è il bombardamento del nucleo del litio con fasci di neutroni.
Il trizio è utilizzato come esplosivo per le testate termonucleari.







Nessun commento:

Posta un commento