5 maggio 2018

Acceleratore di particelle

"[...]uno di quei crudeli programmi-verità da universitari tecnologici sulle cui lunghezze d'onda può chiedere di essere ospitato un qualsiasi studente Us dal laboratorio del superacceleratore[...]"(p. 217)

Con il termine "superacceleratore", D.F. Wallace vuole indicare un acceleratore di particelle.
Un acceleratore di particelle è una macchina che accelera particelle microscopiche, come elettroni, positroni, protoni od antiprotoni, allo scopo di aumentarne l'energia cinetica e studiarne gli urti nella speranza che dopo l'urto tale energia si trasformi in altre particelle dotate di massa.
Per accelerare tali fasci di particelle subatomiche vengono utilizzati campi elettrici, che fornendo energia alle particelle le accelerano, e campi magnetici, utilizzati per curvarne la traiettoria, come nei casi degli acceleratori circolari, correggerne dispersioni ed impulsi.
Fondamentalmente gli acceleratori si differenziano a seconda della struttura in: lineari e circolari.
Gli acceleratori lineari hanno lo svantaggio di poter raggiungere solo una energia limitata dettata dal fatto che accelera le particelle in linea retta. Tale limite è risolto negli acceleratori circolari facendo percorrere, appunto, traiettorie circolari aumentando l'energia ad ogni giro compiuto dalla particella. Un esempio di quest'ultima tipologia di acceleratori sono i ciclotroni e sincrotroni.
Uno fra i pochi ed i più importanti acceleratori del mondo è il Linear Hadron Collider (LHC) del CERN di Ginevra, un acceleratore lineare protone-protone che ha sostituito il precedente circolare Large Electron-Positron Collider (LEP).
Un'area di studi colpita dall'utilizzo di tale tecnologia è la medicina con ad esempio la produzione di isotopi radioattivi o la terapia adronica


Foto del Cosmotron: primo sincrotrone a protoni a superare la barriera di 1 GeV, costruito nel 1952 nel Brookhaven National Laboratory, Long Island



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