Una testata termonucleare è un'arma esplosiva che sfrutta l'energia prodotta da una reazione a catena di fusione nucleare.
Essendo un'evoluzione delle prime armi a fissione nucleare, questa tipologia di arma è di gran lunga la più presente negli arsenali nucleari degli stati.
Un esempio di arma termonucleare è la bomba all' idrogeno (bomba H). Essa sfrutta un primo procedimento analogo a quello utilizzato nelle testate a fissione, dividendo il nucleo atomico di un materiale fissile come l'uranio-235 od il plutonio-239, per permettere di raggiungere temperature tanto elevate da essere in grado di alimentare il processo di fusione nucleare.
Proprio questo duplice stadio è la ragione per cui queste tipologie di ordigni sono i più distruttivi di tutto lo scenario bellico, basti pensare che una bomba H sperimentata dall'Unione sovietica nel 1961 registrò una potenza, misurata in megatoni, circa 3125 volte maggiore della testata nucleare a fissione sganciata dagli USA su Hiroshima.
Personaggi notevoli per la costruzione di tali ordigni durante il periodo della Guerra fredda furono il fisico Andrej Dmitrievic Sacharov, per l'arsenale sovietico, e l'ungherese Edward Teller per quello statunitense.
Foto di una riproduzione dell'arma termonucleare sovietica sperimentata nel 1961 ("Bomba Zar") |
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